
Autotrasporto Euro 7: riduzione emissioni di CO2 in Europa
Per il settore dell’autotrasporto sarà introdotto lo standard Euro 7 con lo scopo principale di creare una riduzione di emissioni di CO2 in Europa.
Ancora non è stata stabilita una data di entrata in vigore, ma si stima che il regolamento di introduzione della categoria Euro 7 possa essere approvato entro il 2021.
Con questi aggiornamenti ai limiti delle emissioni si pretende garantire che siano rispettati per l’intera vita del veicolo. Bruxelles ha segnalato che i regolamenti Euro 6 sono insufficienti per raggiungere gli obiettivi fissati dal Green Deal per il 2050.
Sono state avviate delle consultazioni pubbliche dalla Commissione Europea aperte alla partecipazione di tutti i portatori di interesse, dalle autorità nazionali e locali, alle aziende dell’industria automobilistica, fino alle associazioni dei consumatori e ai privati cittadini. Tali consultazioni si concluderanno il prossimo 20 novembre.
Nuovi obiettivi per ridurre le emissioni
Non ci saranno più norme e scadenze diverse pe i veicoli leggeri (come auto e furgoni) e veicoli pesanti (come camion e autobus), questo aiuterà a ridurre costi e incentiverà lo sviluppo di tecnologie a lungo termine.
Si punterà principalmente a un protocollo unitario e uniforme per tutti gli stati per evitare possibili problematiche di omologazione da un territorio all’altro e si cercherà di attuare una misurazione delle emissioni costante e continua direttamente su strada per tenere sotto controllo i valori delle sostanze nocive durante tutta la vita utile del veicolo nel reale utilizzo su strada e non semplicemente al momento del lancio sul mercato. Tutto questo sarà un’evoluzione dell’attuale metodo RDE (Real Driving Emissions).
Nuove tecnologie e costruttori automotive
Attualmente ci sono nuove tecnologie e costruttori automotive in grado di raggiungere livelli di emissioni praticamente prossime allo zero con valori riscontrabili sulle più moderne vetture diesel, benzina, metano e ibride che rispettano la più severa normativa Euro 6d.
Questi risultati sono stati ottenuti grazie a interventi precisi sui motori e sui sistemi di scarico con filtri antiparticolato più potenti, doppi catalizzatori SCR a riduzione catalitica selettiva con doppia iniezione di AdBlue (Urea), doppi sistemi EGR di alta e bassa pressione con più raffreddamento grazie a una migliore gestione e controllo dell’aria aspirata in ingresso e più controllo nell’iniezione del carburante per un ottimale processo di combustione all’interno del cilindro.
Per raggiungere i nuovi e più severi standard richiesti dall’Euro 7, i futuri motori dovranno essere ancora più performanti con sistemi di filtraggio più efficienti installati a ridosso dello stesso motore per poter sfruttare le maggiori temperature del gas di scarico che permetteranno di ridurre le sostanze nocive e il rilasciamento della anidride carbonica (CO2) direttamente collegata al consumo di carburante.
Abbandono della teoria Downsizing
Sempre più forte sarà l’abbandono della teoria Downsizing per il ritorno a cilindrate di maggiori dimensioni con motori sempre più frazionati con passaggi degli attuali 3 e 4 cilindri ai prossimi 6 e 8 cilindri. Questa scelta permetterà recuperare divari prestazionali in termini di potenza.
In conclusione, con l’Euro 7 i sistemi del trattamento dei gas saranno più complessi per rispondere a tecniche legate alla misurazione tra cicli di test e RDE, così come le emissioni registrate a freddo. Con tutto questo stiamo assistendo a una ulteriore evoluzione della filosofia del pensiero motoristico: si passerà dal downsizing all’ibrido per ritornare al rightsizing. La tendenza è un aumento nelle cilindrate.
Come conseguenza, non si potranno rispettare le nuove normative sulle emissioni senza consumare maggiore benzina. Un controsenso alle normative sempre più stringenti, ma purtroppo a livello tecnico questo accadrà.